Come puoi leggere nel mio articolo Conosci le origini del Parkinson? non è stata ancora definita la singola causa che genera la malattia parkinsoniana, ma per fortuna le terapie sperimentate hanno dato risultati incoraggianti. Fra questi i primi risultati terapeutici significativi riguardano l’uso della levodopa, sostanza che l’organismo trasforma nel principale neurotrasmettitore carente nella malattia di Parkinson, la dopamina.
La storia della L-Dopa inizia nel 1913: il chimico Torquato Torquati estrae dalla fava (vicia faba) una sostanza azotata mai conosciuta prima, che successivamente Markus Guggenheim, direttore del laboratorio Hoffmann-La Roche di Basilea, identifica come L-3,4-diidrossifenilalanina (L-Dopa) e ne sviluppa la sintesi ma non ne trova alcun impiego. È interessante ricordare che, circa 1.000 anni prima di Cristo, la medicina indiana consigliava il consumo intensivo di fave per contrastare i sintomi di una malattia fortemente somigliante a quella che noi oggi conosciamo come malattia di Parkinson.
Il successo della L-Dopa nel Parkinson
Si deve a Oleh Hornykiewicz l’idea di trattare i pazienti parkinsoniani con L-Dopa, precursore della dopamina, che lui stesso aveva trovato carente nei nuclei della base degli ammalati, in quanto solo la L-Dopa – a differenza della dopamina – può attraversare la barriera emato-encefalica. Con il neurologo viennese Walther Birkmayer nell’estate del 1961 la testarono su 20 pazienti, osservando un rilevante miglioramento. Queste incoraggianti esperienze entusiasmarono André Barbeau e George Constantin Cotzias che confermarono i brillanti risultati in maniera indipendente, cominciando di fatto a legittimare l’uso terapeutico della L-Dopa.
L’uso di questa sostanza fu poi celebrato dal neurologo anglosassone Oliver Sacks (lo vedi nella foto in apertura di questo mio articolo) che pubblica nel 1973 il libro Risvegli da cui fu poi tratto l’omonimo film con Robert de Niro. Nel suo libro Sacks descrive il miracoloso risveglio, operato dalla L-Dopa, di un gruppo di pazienti parkinsoniani immersi da tempo in una condizione di grave blocco psico-motorio.
E oggi? Come quali sono e come si affrontano le terapie per la malattia di Parkinson? Ne scrivo in articoli che trovi nel mio blog, ma se vuoi specifiche informazioni o hai bisogno di me, contattami. Mi farà piacere darti risposte e conoscere la tua storia.
Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia
Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.