Ci siamo passati tutti: quando quel dolore insistente sembra sfidare ogni rimedio, pensiamo che la medicina non abbia ancora trovato una cura tanto potente da farlo sparire all’istante. Dimentichiamo che la ricerca per il sollievo dal mal di testa è antica quanto l’umanità stessa. Fin dall’alba della civiltà, medici e studiosi si sono dedicati alle soluzioni contro il tormento della cefalea. Ti va di fare un salto nel tempo e scoprire come tutto è cominciato?

Dalle origini: Ippocrate e i primi rimedi naturali

Immagina di essere nella Grecia antica, dove Ippocrate di Kos (460-380 a.C.), il “padre della medicina”, osservava con attenzione i pazienti e annotava i sintomi con una precisione straordinaria. Fu proprio lui a descrivere quei disturbi visivi che, oggi, identifichiamo come l’aura dell’emicrania. Il suo rimedio? L’estratto di corteccia di salice, un protofarmaco già usato dagli Egizi, come attestato nei testi della terza dinastia di Ur (3000 a. C.) e nel papiro Ebers (1500 a.C.). Dovranno però passare secoli, fino all’800-900, prima che il principio attivo del salice, l’acido salicilico, venga isolato e utilizzato scientificamente per il sollievo dal mal di testa con l’avvento della famosa Aspirina, farmaco precursore di moderni antinfiammatori comunemente usati (non sempre giudiziosamente!).

Salassi, purghe e teoria umorale: l’eredità dell’Antichità

Eppure, le pratiche per alleviare la cefalea nell’antichità non si limitavano a questo. Tra i rimedi “universali” che sembravano curare tutto, il salasso era uno dei più diffusi: si prelevava una notevole quantità di sangue dal paziente per riequilibrare gli “umori” corporei. Non meno popolari erano i purganti, ricordati dai nostri nonni come “la cura di tutto.” Questi trattamenti derivavano dalla teoria umorale, secondo cui ogni malattia nasceva da uno squilibrio tra cervello, sangue, milza e fegato. Per secoli si è creduto che un eccesso di bile fosse alla radice della cefalea, e salassi e lassativi erano considerati indispensabili per “purificare” il corpo. È interessante notare come l’idea di “depurazione” sia sopravvissuta fino ai giorni nostri, quando ancora si scrive nei rotocalchi – soprattutto dopo le festività o le vacanze – di eliminare tossine (come se l’organismo sano non fosse in grado di farlo!) con metodi che non hanno alcun fondamento scientifico.

Il Seicento e la “teoria vascolare” di Willis

Fu solo nel Seicento che il fisiologo inglese Thomas Willis (1621-1675) propose una nuova teoria: il mal di testa non derivava solo da squilibri umorali, ma anche dalla dilatazione dei vasi sanguigni della testa. Willis raccomandava di evitare il vino, le carni speziate e addirittura i rapporti sessuali (cefalea da coito) e le emozioni forti, suggerendo rimedi poco invitanti come decotti, clisteri, e addirittura succo di millepiedi e tarme! Era nata la teoria vascolare che poi, nel corso dell’Ottocento, avrebbe lasciato spazio a quella della tempesta nervosa.

Verso l’età moderna: scoperte e progressi del Novecento

Queste teorie si sono evolute, combinate e hanno resistito nel tempo, finché negli anni ’40 del Novecento le nuove tecniche di elettrofisiologia hanno permesso di osservare, durante una crisi emicranica, un aumento improvviso dell’attività elettrica cerebrale, seguito da una “onda” di depressione che si diffondeva lentamente dalle regioni posteriori alla parte frontale del cervello.  Nel 1981 Olesen e collaboratori scoprirono una correlazione vascolare con quel fenomeno: una vasocostrizione seguita da un lento ritorno alla normale perfusione. Importante il contributo di Welch, che documentò bassi livelli di magnesio all’inizio dell’attacco, che favoriscono l’aumento di irritabilità elettrica.

Negli anni ’60, Federigo Sicuteri evidenziò il ruolo importantissimo della serotonina, precursore di molte delle moderne cure preventive. Più recentemente, i ricercatori hanno scoperto il ruolo centrale del tronco cerebrale e di molecole come il CGRP, nonché della attivazione “a cascata” di eventi che caratterizzano il complesso fenomeno della “neuroinfiammazione”, uno degli aspetti chiave dell’emicrania episodica e cronica. Questi studi hanno aperto nuove strade per la cura e, nonostante il mal di testa accompagni l’uomo da millenni, oggi la scienza ci offre strumenti sempre più efficaci per affrontarlo.

Se questo viaggio nella storia della cefalea ti ha incuriosito, troverai sul mio sito altri articoli dedicati alla cura e prevenzione del mal di testa. E se hai domande o desideri un consiglio, non esitare a contattarmi. : sarà un piacere esserti utile.

Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia

Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.