“Dottore, ho fastidio a mani e piedi, mi scappano di mano gli oggetti, sono instabile…” “Ma lei è diabetico?” chiedo io. In qualche caso la risposta è “No”. Cosa vuol dire?
Nel post Dottore, mi si addormentano mani e piedi… cosa sarà? ho scritto della polineuropatia che ricorre frequentemente nei pazienti diabetici. Ma una sofferenza del nervo periferico non è esclusiva di quella patologia, poiché può interessare la totalità dei pazienti con insufficienza renale severa (soprattutto di lunga data e in dialisi), gli alcolisti (in cui si associano anche problemi a livello cerebrale e muscolare), i soggetti con AIDS, e molti pazienti affetti da tumore e in chemioterapia.
Alcuni tumori maligni (del polmone soprattutto, ma anche di altri organi) possono produrre sostanze circolanti che danneggiano i nervi “a distanza” in quelle che vengono definite Polineuropatie Paraneoplastiche (che vuol dire “in corso di neoplasie”) non dovute cioè agli effetti diretti del tumore, come compressione o infiltrazione dei nervi.
Di rarissima osservazione ormai, le neuropatie da cosiddetti tossici industriali (solventi, per esempio, come quelli contenuti nelle vernici o nelle colle, usate in varie lavorazioni industriali e artigianali, o da metalli pesanti, come piombo, cadmio, tallio, mercurio e tanti altri) per le migliorate condizioni di tutela sanitaria degli ambienti di lavoro.
Anche i farmaci possono dare polineuropatia?
Sì. L’uso continuativo (mesi, anni) di alcuni farmaci può dare polineuropatia, soprattutto nelle persone predisposte, cioè con un fattore di rischio già presente, come diabete, insufficienza renale cronica, neoplasie.
Tra i farmaci potenzialmente induttori vi sono molti antiaritmici (usati per le alterazioni del ritmo del cuore) oltre, ovviamente, ai chemioterapici antitumorali di cui si è detto prima, che sono quelli più lesivi. I farmaci che abbassano i livelli di colesterolo possono, con tempi e grado estremamente variabile, danneggiare l’unità funzionale nervo-muscolo. Quindi è essenziale fare una accurata e attenta ricognizione anamnestica (storia clinica) per poter riconoscere, individuare, diagnosticare una delle tante possibili cause!
Quali sono i sintomi delle polineuropatie?
La sintomatologia (sindrome) è generalmente condivisa e simile, indipendentemente dalla patologia che ne è stata la causa, con rare eccezioni.
Chi ne soffre descrive parestesie (sensazione di addormentamento, punture di spilli, bruciore) e debolezza muscolare a carico di mani e piedi, crampi, sbandamento nel camminare, poi dolore (come bruciore e fitte) nelle stesse sedi, soprattutto di notte. L’esame clinico evidenzierà una diffusa riduzione delle masse muscolari con conseguente deficit di forza a carico delle porzioni periferiche dei 4 arti, soprattutto degli arti inferiori, talora fini tremori alle mani (da debolezza muscolare), riduzione fino alla scomparsa dei riflessi osteo-tendinei (quella contrazione a scatto che si verifica normalmente percuotendo col martelletto i tendini al gomito, polso, ginocchio, caviglia), riduzione fino alla perdita di tutte le forme di sensibilità a carico delle mani e dei piedi (a forma di guanto e calza).
Nella deambulazione si manifesteranno difficoltà nel sollevare la punta del piede, cosa che espone a inciampare e ad avere difficoltà crescenti nel salire e scendere le scale e nel compiere salite e discese. La deambulazione è a base allagata e peggiora quando manca il controllo visivo, come al buio (nella visita noi medici chiediamo di deambulare per un breve tratto ad occhi chiusi).
Come si curano le polineuropatie?
In una consistente parte dei casi la rimozione della noxa, cioè del fattore lesivo, laddove possibile, può portare al miglioramento e magari alla guarigione, nel tempo (il recupero anatomico e funzionale del nervo è lento ed età-dipendente!).
Purtroppo in alcuni pazienti, come quelli in dialisi (che spesso sono anche diabetici) o con neoplasie incurabili, o con AIDS conclamato severo, o laddove il tossico abbia agito per lungo tempo, oppure negli alcolisti a causa della condizione di dipendenza, si può facilmente comprendere che i margini di miglioramento sono estremamente modesti.
Nella polineuropatia diabetica, come in quella da altre cause, può essere di aiuto una terapia con le vitamine del gruppo B più acido folico (ideali nell’alcolista, soprattutto la B1 ad alte dosi, controindicate nei pazienti neoplastici in chemioterapia), L-acetilcarnitina LAC (a dosi congrue può dare sollievo dal dolore neuropatico), acido alfa-lipoico ALA.
Nei casi con dolore, si impiegano analgesici, come sempre su misura, nel rispetto delle linee guida e tenendo presente le caratteristiche del paziente, il livello del dolore, le altre patologie che presenta associate. Questa è una peculiarità dello Specialista, e rappresenta un task tecnico molto complesso e impegnativo, il cui obiettivo è quello di dare sollievo, restituire dignità e migliorare la qualità di vita della persona.
La rieducazione motoria è indicata, e in tutti va incoraggiata una moderata, costante, quotidiana attività fisica. Non dimentichiamo mai che per mantenere in efficienza nervo e muscolo dobbiamo muoverci!
Se vuoi sapere altro sulle neuropatie, nel mio blog trovi altri articoli dedicati a questo tema. E se desideri altre informazioni o hai bisogno di me, contattami. Sarò lieto di esserti utile.
Giuseppe Sanges
Specialista in Neurologia
Sono Medico specialista in Neurologia e in Ricerca epidemiologica delle malattie neurodegenerative. Da trent’anni curo quotidianamente persone affette da Parkinson, Cefalee e Alzheimer. Sono anche docente di Neuroscienze per Enti pubblici e privati.
Scrivo gli articoli che pubblico nel mio blog pensando ai miei pazienti e a coloro che, nelle loro ricerche su Internet, vogliono trovare informazioni scientifiche corrette. Spero di essere utile anche per te.